GIUSEPPE TAIBI nasce ad Agrigento il 14 febbraio 1957, autodidatta, estroverso, poliedrico, anticonvenzionale e visionario. Coltiva fin da adolescente la passione per l'arte e in particolare la pittura. Negli anni 80 si trasferisce a Messina (dove tuttora risiede), per vari motivi non ha potuto concretizzare ancora quelli che erano i suoi obiettivi artistici, per cui i lavori e le esposizioni realizzati non sono molti. Nessun preconcetto culturale e formale, affascinato dalle contraddizioni della contemporaneità e dal conflitto tra la realtà e l'inspiegabile, egli affronta (talvolta con ironia) temi bio-etici di spessore universale come la 


L'OSSERVATORE
L'OSSERVATORE

 libertà dei popoli, il perché della vita e della morte, la Chiesa e le religioni nel mondo, la comunicazione, la globalizzazione, la politica, la giustizia, il lavoro, la ricchezza e la povertà, la bellezza, i sogni e i desideri. Un interesse dunque ETICO-SOCIALE oltre che POLITICO, nessuna demagogia o moralismo, sulle tele, sulla carta o su altro materiale, queste tematiche sono espresse in maniera diretta ed esplicita o attraverso metafore. Il punto di vista artistico sui meccanismi dell'esistenza diverso dai Media. I contenuti e i temi trattati, sembrano essere importanti come il dettaglio pittorico, e non certamente per mancanza di talento. Nei suoi quadri non è difficile cogliere il senso espresso dalle figure e dai segni, il messaggio arriva spesso chiaro e diretto all'osservatore, il quale normalmente non ha necessità di alcun intermediario.


TEMPESTA NELLO STRETTO
TEMPESTA NELLO STRETTO

 La pittura è solo un pretesto per raccontare la storia del nostro tempo, il punto di vista è privilegiato, quello dell'arte. Egli esprime il proprio pensiero attraverso soggetti e figure simboliche e spesso inserisce elementi irreali o soggetti protagonisti di opere di altri artisti, dando loro una nuova vita e un nuovo significato. Dipinge scenari bizzarri ed inconsueti, ma nello stesso tempo riconoscibili e riconducibili a tematiche contemporanee. Il suo punto di vista spesso viene identificato con quello di un popolo di sagome che osserva, e che fa capire facilmente da che parte è schierato. Nei suoi lavori sono evidenti riferimenti ai grandi Maestri della storia dell'arte di ogni tempo, che per la sua formazione sono risultati determinanti, da Michelangelo a Mambor, passando per Magritte e Fontana. Giuseppe Taibi artista visionario e magnificamente originale, che ci permette di ricevere forti emozioni visive e intellettive.

Prof. Mons. Lino Pancrazio Saccà - Esperto in "arte visiva antica e moderna" e Iconografia Cristiana

REFLECTIONS ON ART
REFLECTIONS ON ART

GIUSEPPE TAIBI una felice difficoltà quella di recensire la sua poetica quando tradotta in immagine, soprattutto senza tempo e senza luogo. Una tensione nei suoi dipinti che esprime oltre la Metafisica, l'ineffabile senso della vita mediante elaborazioni tecnico stilistiche personali di impossibile comparazione con i pittori coevi. Elaborazioni geniali, controverse, talora bizzarre testé il vorticoso gioco di colori sempre gradevole. 


INSURREZIONE MESSINESE
INSURREZIONE MESSINESE

Dal manifesto radicamento di adozione territoriale di "INSURREZIONE MESSINESE" col Nettuno che dialoga con il mitico gallo in primo piano e che offre profondità in un inverso palcoscenico con messinesi al seguito. Al puro classicismo del plastico "FERMO IMMAGINE", ove primeggia, omaggio al Maestro del Rinascimento, la coraggiosa figura virile, sugli spettatori, strettamente connessi a geometriche forme traslucide; al monumentale e neoclassico "IL CAMBIAMENTO", ove il leone nel puro simbolismo di una auspicata messinesità (Messina che egli ama come la natìa Agrigento) 


FERMO IMMAGINE
FERMO IMMAGINE

appare in evidente chiave stilistica preromantica ispirata dalla lezione artistica monumentale del XVIII secolo di Jacques Louis David. Una miscellanea artistica viene offerta da TAIBI: la rappresentazione grafica e pedagogica della storia di un fanciullo che diventato uomo non intende dimenticare il proprio vissuto, tanto meno il proprio territorio siciliano agrigentino e messinese nella più elevata accezione poetico-figurativa. L'angoscia dei "FRAMMENTI D'ORDINARIA SOPRAFFAZIONE", passando per l'accorata gotica verticalità a struttura piramidale de "IL GRANDE REGISTA", viene controbilanciata dalla più greve leggerezza de "IL CROLLO", mai spogliandosi dal complesso architettonico che fa palpitare il fruitore innanzi ai suoi capolavori.

IL CAMBIAMENTO
IL CAMBIAMENTO


Per finire, "IL CARRO DEL VINCITORE", dove in un panorama sconfinato di edifici razionali primeggia una biga romana in veste cromatica siciliana, unitamente a figure virili al passo di un cavallo rampante, quasi imbizzarrito che si mostra ai deliranti spettatori che chiedono posto sul carro, anch'essi per nulla intimoriti dall'offrire le spalle, all'osservatore della tela. La lezione di TAIBI può considerarsi un riassunto di vita ed al tempo stesso un'intuizione futura, ove la maggiore virtù dei suoi capolavori è quella di non "invecchiare". Tratto fermo, pittore deciso, le sue opere raccontano l'immortalità dell'Arte, possederle significa detenere un "fermo immagine", senza tempo, dell'arte figurativa.

Dott. CLAUDIO CALABRO'

Operatore dei Beni Culturali - Perito ed esperto d'arte

FRAMMENTI D'ORDINARIA SOPRAFFAZIONE
FRAMMENTI D'ORDINARIA SOPRAFFAZIONE

CONDIVISIONE DEI CONTENUTI

Adesso non ricordo chi, ma qualcuno affermava e molti sostengono ancora che le opere d'arte non devono essere spiegate e chi lo fa non è un vero artista. Sono solo in parte d'accordo con questa affermazione, poiché tale atteggiamento ha consentito al grande calderone dell'arte moderna e contemporanea, di riempirsi di ogni tipo di nefandezza spacciata per opera d'arte, era sufficiente infatti la sola firma dell'autore per giustificare "l'opera", un'assurdità.

IL GRANDE REGISTA
IL GRANDE REGISTA


La realtà invece dimostra che proprio gli artisti più grandi hanno sempre parlato e comunicato il senso del proprio lavoro e i propri contenuti, da Duchamp a Schifano passando per Picasso, Mambor e De Chirico per arrivare a Banksy, Koons e Hirst. Per quanto mi riguarda, attraverso la pittura e non solo, condivido stimoli, pensieri e sentimenti, sfruttando i personaggi che rappresento e le loro azioni, e proprio il SIMBOLISMO per questa operazione risulta indispensabile. 

IL CARRO DEL VINCITORE
IL CARRO DEL VINCITORE


Sento la necessità di realizzare opere che riflettano la nostra contemporaneità, con le sue contraddizioni e le affascinanti e drammatiche realtà, tutto ciò in un'atmosfera REALE-SURREALE-METAFISICA-CONCETTUALE. che non tralascia la bellezza. Mi appassiona quel tipo di arte che riesce a guardare la realtà e la accompagna oltre il confine, non ultimo appunto quello estetico, e che riesce a coinvolgere non solo per la tecnica e la bellezza. Non sono particolarmente stimolato dalla mera rappresentazione e la riproduzione fine a se stesse, (soprattutto seriale). 

SIM
SIM


Sto sperimentando lavori artistici attraverso la fusione tra pittura e tecnologia. Quasi sempre attraverso le opere, pongo a me stesso e di riflesso a chi osserva, quesiti più o meno importanti che riguardano l'esistenza e i perché dell'Universo. Come dicevo l'arte per me é soprattutto "Condivisione", e la gratificazione più grande rimane il coinvolgimento dell'osservatore, se queste dinamiche non dovessero definire un artista, vuol dire che me ne farò una ragione.

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